Cartoline da Piombino: il castello

Della Città Vecchia, o Centro Storico se si preferisce, quella del Castello è la zona meno rappresentata; pochissime sono infatti le cartoline che la riguardano, e tuttavia è opportuno dare qualche notizia cominciando proprio dalla quattrocentesca fortezza che da il nome a tutta la zona.

Essa, dopo essere stata adibita a carcere a metà dell’Ottocento, subì nel 1950 ulteriori lavori relativi a questa destinazione che cessò poi all’inizio degli anni 60 allorché il castello venne abbandonato a se stesso e da allora è ancora in attesa di una adeguata ristrutturazione e di una destinazione d’uso che era stata indicata nel Museo del Ferro.

Prima degli interventi al Castello, erano stati effettuati lavori di una certa consistenza sul Viale del Popolo, dove il rione confina e che in parte abbiamo già visto nel capitolo di Piazza Bovio relativamente alla creazione di una fila di panchine lato mare nella sua prima parte.
Questo primo stralcio di lavori che previde anche l’allargamento della sede stradale ebbe termine nel 1949.

Ulteriori lavori di sistemazione ed ampliamento del fondo stradale vennero ultimati nel 1959.
Infine nel periodo 1964-66 la realizzazione del magnifico belvedere a strapiombo sul mare con l’installazione di alcune panchine isolate e dal quale ancora oggi si gode un panorama veramente spettacolare con la vista di Piazza Bovio e dell’Isola d’Elba.

Nella parte a monte di questo viale trovarono posto nel tempo, accanto alle abitazioni già edificate nel periodo precedente, altri palazzi e villette che andarono ad occupare tutti gli spazi vuoti cingendo, se così si può dire, d’assedio il Castello in modo permanente.

Negli anni 50 intanto c’era stata l’edificazione dei due palazzoni fra la Via del Castello e la Via del Coro, proprio dove una volta c’erano le vecchie case di legno cosiddette del Verbano (dal nome dell’Hotel che vi risiedeva nel primo Novecento) l’ultima delle quali, ormai fatiscente, venne demolita qualche anno dopo la fine dell’ultima guerra.

In mezzo a questi due nuovi palazzi, dalla parte di Via del Castello, proprio davanti all’edificio dei lavatoi pubblici dove ha sede attualmente la Banda Cittadina, venne inaugurata nell’estate del 1970 la discoteca Samantha’s Club, poi divenuta night club.

Gli anni 70 videro poi la demolizione degli “appartamenti” di Piazzetta del Castello, case quasi tutte di una sola stanza, umide e prive dei più elementari servizi igienici, un tempo usate come laboratori per l’impiego dei carcerati del Bagno Penale di Piazza Bovio e poi, con la soppressione di quest’ultimo, occupate dalle famiglie meno abbienti che vi abitavano in condizioni di assoluta precarietà. 

Con la loro distruzione e l’assegnazione di idonei alloggi ai suoi abitanti venne posto fine ad una situazione da terzo mondo.

Due parole infine sulla Fonderia del Bernardini, la leggendaria impresa fondata da Romeo Bernardini agli inizi del secolo fra Via delle Mura e Viale del Popolo e dove una cinquantina di persone fondevano la ghisa producendo oggetti di uso comune e soprattutto materiali per l’Ilva e la Magona che qui mandavano le loro siviere e lingottiere a pulire e sistemare.

Recentemente smantellata, la Fonderia cessò l’attività negli anni 50 fino a che venne rilevata, una decina di anni più tardi, da una ditta metalmeccanica che v’impiantò il proprio cantiere, schiacciato in tempi abbastanza recenti sotto il peso della crisi siderurgica. Il nome di Fonderia Bernardini continuò ad essere usato anche durante la nuova gestione, così come la spiaggia sottostante Viale del Popolo che tuttora viene comunemente chiamata Sottobernardini anche nei documenti ufficiali.